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La Preghiera del cavallo al suo padrone


A te, mio padrone, rivolgo questa preghiera:
Dammi spesso da mangiare e da bere; e, quando la mia giornata di lavoro e' finita, provvedimi una lettiera asciutta e pulita ed una stalla abbastanza larga perche' io possa giacere comodamente.
Ogni giorno controlla i miei piedi e governami con una spugna bagnata.
Quando rifiuto il cibo, guardami i denti; puo' darsi che un'ulcera m'impedisca di mangiare.
Siccome non posso dirti quando ho sete, fammi bere spesso acqua fresca e pulita, anche durante il lavoro; cio' mi evitera'  la colica ed altre malattie.
Parlami: la tua voce e' talora piu' efficace della frusta e delle redini.
Accarezzami sovente perche' io possa imparare ad amarti ed a servirti meglio.
Non tirare la mia testa in alto col filetto, cosa che mi reca gran dolore al collo ed alla bocca e mi impedisce di sviluppare tutte le mie forze e di salvarmi dalle cadute.
Non tagliarmi la coda, privandomi cosi' della migliore mia difesa contro le mosche ed i tafani che mi tormentano.
Non dare strappate alle redini, e nelle salite non mi frustare. Non darmi calci, non battermi quando non capisco quello che vuoi, ma fa che io possa intenderti. Se mi rifiuto, assicurati che il morso ed i finimenti non siano fuori posto e che non vi sia qualche cosa nei piedi che mi da'  dolore. Se mi adombro, non percuotermi, ma pensa che cio' puo' dipendere dall'uso dei paraocchi che m'impediscono di veder bene, o da difetto della mia vista.
Non obbligarmi a trascinare un peso superiore alle mie forze, ne' a camminare presto sulle strade sdrucciolevoli. Quando cado abbi pazienza ed aiutami, che io faccio del mio meglio per mantenermi in piedi; e se inciampo, considera che cio' non dipese da colpa mia, e non aggiungere alla mia impressione per lo scampato pericolo il dolore delle tue frustate, che aumentano la mia paura e mi rendono nervoso.
Cerca di ripararmi dal sole. E quando fa freddo mettimi una coperta addosso, non quando lavoro, ma quando sto fermo.
Ed infine, mio buon padrone, quando la vecchiaia mi rende inutile, non condannarmi a morire di stenti e di dolore sotto la sferza di un crudele; ma toglimi tu stesso la vita, senza farmi soffrire: e ne avrai merito.

Ricordando Halla

Il modello di Cavaliere per Hans Gunter Winkler fu il tenente Brinckmann (detto Micky), rimase infatti estremamente influenzato dall'eleganza della sua monta. Il suo primo pony, gli diede inizialmente alcune piccole difficolta', anche se con l'andare del tempo divenne un suo ottimo amico. 'Veronica', una cavalla purosangue usata nelle corse al galoppo fu il suo primo vero cavallo negli anni del dopoguerra, periodo in cui gli era stato offerto di lavorare negli uffici della Zecca dello Stato. Subito dopo segui' 'Lausbub', un cavallo riformato dall'esercito americano (buttava a terra tutti coloro che tentavano di montarlo) che con il suo lavoro e con l'aiuto dell'ippologo e presidente del Comitato Olimpico Tedesco Gustav Rau divento' un cavallo vincente e lo accompagno' con altri cavalli fino al 1950. Segue quindi 'Rebell' il sauro bruciato, e nel 1951 arriva la sua primadonna HALLA, un altro cavallo militare che dalla scuderia del Comitato Olimpico Tedesco viene mandata al suo maneggio.
Nel 1951, il CO Tedesco comincio' a prestare maggiore attenzione a questo cavaliere e lo manda a seguire un corso di aggiornamento ad Helsinki. La', attraverso gli insegnamenti del Signor Marten von Barnrkow apprende la 'vera e regolare arte del salto ostacoli' che rimarra'  la sua base per il resto della vita. Nel 1952 fu un anno pieno di vittorie in sella a Rebell, che lo porto' ai vertici dell'equitazione tedesca regalandogli il titolo di campione della Repubblica Popolare Tedesca.
Nel 1953 Winkler viene invitato dalla FEI a partecipare al Campionato del Mondo. Ai Campionati del Mondo di Parigi ottiene la prima vittoria in suolo straniero con Halla. A coronamento del viaggio ci fu l'udienza dal Papa.
Il 1953 designo' Halla come cavallo detentore del record di somma vinta, la piu' alta che si fosse mai riscontrata nel campo del salto ad ostacoli.
Nel 1954 a Dortmund Winkler e' stato insignito dell'alloro d'argento del presidente della Repubblica Federale Tedesca il Sig. Proff. Theodor Heuss la maggiore onorificenza di allora per uno sportivo tedesco.
Nel 1954 ha vinto il Campionato del Mondo a Madrid con Halla.
Nel 1954 ha vinto anche il Gran Premio di Aquisgrana e riesce dopo 21 anni ad ottenere la prima vittoria tedesca in terra americana con la sua stupefacente Halla.
Nel 1955 Winkler ottiene ancora il titolo mondiale con Halla e con Orient.
Nel 1956 partecipa ai Giochi Olimpici a Stoccolma: nonostante le circostanze avverse ancora una volta deve ad Halla il suo successo piu' bello, la medaglia d'oro individuale oltre all'oro a squadra, insieme a Fritz Thiedemann ed a Alfons Luetke Westhues.

Jappeloup e Pierre Durand

L'incontro di Pierre Durand con un cavallo avviene all'eta'  di 10 anni. Quel cavallo si chiamava Gitane. Quell'animale lo sedusse a tal punto che da tale colpo di fulmine ebbe inizio una duplice passione, quella per i cavalli e quella per la pratica dello sport equestre. Da quel momento in poi la vita di Pierre fu scandita e dedicata ai suoi compagni d'avventura: dopo Gitane (una cavalla), ci fu Bonita e quindi Urgence, Velleda, Laudanum, l'indimenticabile Jappeloup e Narcotique...ed oggi la storia continua ancora. Tutti gli hanno procurato gioie incomparabili e gli hanno fatto provare emozioni indescrivibili. La famiglia Durand non aveva una tradizione equestre, e fu quindi a contatto con il suo primo istruttore che Pierre acquisi' le basi dello sport equestre che si svilupparono via via aricchendosi soprattutto attraverso l'osservazione, la lettura e le discussioni con gli altri cavalieri.
La pratica del concorso completo agli inizii della sua carriera di cavaliere avvicino' Pierre alle 3 discipline olimpiche e dopo una brutta caduta all'eta'  di dodici anni i suoi genitori decisero che si dedicasse all'unica disciplina del salto degli ostacoli considerata meno pericolosi. Fin dall'inizio Pierre sognava di diventare un giorno campione olimpico come Pierre Jonqueres d'Oriola. E questo sogno di bambino si e' trasformato in una candida ossessione di adulto che e' divenuta realta' grazie ad un cavallo uscito dal nulla, il suo nome era: JAPPELOUP.

Titoli sportivi

Individuali:
Campione Olimpico - Seoul 1988
Campione Europeo - St Gall 1987
Finalista ai Campionati del Mondo a Aix la Chapelle nel 1986 (4 classificato)
Campione di Francia nel 1982 e nel 1986
2 classificato alla finale della Coppa del Mondo - Dortmund 1990
2 classificato alla finale della Coppa del Mondo - Goteborg 1988
Vincitore della finale europea della coppa del Mondo 87/88
3 classificato alla finale europea della coppa del Mondo - Berlin 1985
Distintivo d'oro FEI

In squadra:
Campione del Mondo a squadre - Stoccolma 1990
Medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Seoul 1988
Medaglia d'argento ai Campionati Europei - Rotterdam 1989
Medaglia d'argento ai Campionati Europei - St Gall 1987
Madaglia di bronzo ai Campionati del Mondo - Aix La Chapelle 1986
Medaglia d'argento ai Giochi del Mediterraneo - Rabat 1983
Vittoria in 11 Coppe delle Nazioni

Ha partecipato a:
2 Olimpiadi: Los Angeles nel 1984 (6 posto a squadre /
14 individuale) e Seoul nel 1988
2 Campionati del Mondo: Stoccolma nel 1990 e Aix La Chapelle nel 1986
4 Campionati Europei: Hickstead nel 1983, Dinard nel 1985, Rotterdam nel 1986 e St Gall nel 1987.
Primo ai Championati Europei Junior - Cork 1972

PALMARES di JAPPELOUP

In 1997, la rivista equestre l' anno del cavallo l' Annee Hippique pubblica il voto di 37 esperti tra i quali cavalieri direttori di campo, trainers delle squadre nazionali, giudici e giornalisti specializzati, per designare i cavalli migliori del salto ostacoli nel periodo successivo alla seconda guerra mondiale. JAPPELOUP arriva al secondo posto. Il primo posto viene condiviso da HALLA, cavallo del cavaliere tedesco H.G. WINKLER e da MILTON dell'inglese John WHITAKER.
Ribot, il mito

Padre: TENERANI
Madre: ROMANELLA

Era una mattina come tante quando si presento', per la prima volta, sulla pista di allenamento sotto lo sguardo scettico di chi, dopo la doma, dovette allungargli di 20 centimetri un sottopancia la cui misura calzava a pennello a tutti gli altri puledri. Quel giorno il brutto anatroccolo si prese la prima rivincita sui suoi detrattori, lasciando dispersi lungo la pista i due coetani ai quali rendeva 7kg. E da quel momento il brutto anatroccolo divenne per tutti RIBOT
Il 4 luglio 1954, giorno in cui oltreoceano gli americani festeggiano la loro indipendenza, RIBOT festeggio' il suo debutto sulle piste vincendo il premio Tramuschio sui 1.000 metri della drittura di SanSiro. Quella fu la prima di una lunga serie di vittorie che fecero di lui un mito vivente.
Dopo poco piu' di due mesi, il 26 settembre, batte tutti i migliori coetanei sui 1.200 metri del Criterium Nazionale. La quarta vittoria la consegue, allungando il tiro sui 1.500 metri dell'ippodromo pisano, nel marzo del 1955, per raccogliere il tributo del pubblico locale ed iscrivere il suo nome nell'albo d'oro Premio Pisa.
Nel luglio del medesimo anno, con un pensierino all'Arc de Triomphe, allunga la distanza e porta a casa il premio Brembo sui 2.200 della pista grande di Milano.
Meno di due mesi dopo, il 7 settembre, vince ancora a Milano sui 2.400 del premio Besana.
Dopo la pausa invernale: il rientro nel maggio del 1956. Una "passeggiata" di 2.000 metri per portare a casa il premio Venino e, dopo una settimana i 2.400 metri del primo Vittuone. Per un ultimo "lavoro" i 2.000 metri del premio Garbagnate non sembrano sufficienti al suo "entourage" ed Enrico Camici, dopo il palo, continua a mandare il suo pupillo, sotto gli occhi di un pubblico incredulo, per altri 300 metri, sfruttando al massimo la lunga drittura che a SanSiro giunge al terzo traguardo.
Dopo tali successi giunge il momento di tornare a vedere nascere il sole in suolo natio.
Dopo le "soffernze" delle King George sembra giunto il momento di concludere la carriera agonistica. Sono giorni di dure decisioni: "RIBOT va in razza" e di baldanzosi ripensamenti :"Andiamo ancora a Parigi!"
La decisione e' presa: "Si corre il Piazzale a Milano e poi torniamo in Francia!"
I 1.800 metri del Piazzale sono una formalita'.
Un lavoro preparatorio all'Arc lo vede confrontarsi con l'amico Botticelli in una vera e propria lotta. Botticelli ne esce tanto malconcio e spremuto da abbandonare la carriera agonistica e dedicarsi ai piaceri della carne nella verde oasi di Bolgheri.
Il successivo lavoro (Parigi) sui 1.000 tirati vede RIBOT contro una professionista della velocita' a cui rende 20 kg e una decina di lunghezze. Ai 500 RIBOT passa la compagna di scuderia che va a manetta come se fosse un paletto dello steccato e ai 1.000 e' davanti di 10 lunghezze.
Durante le sue due ultime apparizioni pubbliche, RIBOT, strappera' ancora applausi ai suoi fans.
A Milano, dopo 1.600 metri, forzera' la mano ad Enrico Camici e proseguira' volando, per regalare al pubblico di San Siro altri 400 metri di pura classe e potenza.
Mai in gara alle Capanelle, RIBOT vi si rechera', a gran richiesta degli appassionati romani, per una passerella. Al termine della quale rientrando al tondino, dimostrando di saper essere protagonista anche fuori dalle gare, disarcionera' l'amico e compagno di tante vittorie Enrico Camici.


L'uomo che sussurrava ai cavalli

(The Horse Whisperer)

Regia: Robert Redford
Interpreti: Robert Redford, Kristin Scott Thomas, Sam Neill, Dianne Wiest, Scarelett Johansson, Chris Cooper
Mentre cavalca Pilgrim, il suo cavallo, la quattordicenne Grace MacLean (Scarlett Johansson) rimane vittima di un terribile incidente che le lascia profonde ferite fisiche e psicologiche. Gravi anche le condizioni del cavallo che rischia di essere abbattuto.
Consapevole del legame indissolubile che lega la figlia all'animale, la madre di Grace (Kristin Scott Thomas) si mette alla ricerca di un "sussurratore", una di quelle rarissimepersone dotate della capacita' di curare il cavalli. Cosi' madre, figlia e cavallo partono per il Montana dove vive Tom Booker (Robert Redford) che in questo lavoro e' considerato una vera e propria leggenda. L'uomo si mettera'  al lavoro per ricreare tutto cio' che l'incidente ha distrutto. Diretto dallo stesso Redford e scritto dallo sceneggiatore di "Forrest Gump", il film e' tratto dal primo romanzo dello scrittore britannico Nicholas Evans.
Varenne ...il Capitano

VARENNE, maschio baio nato nel 1995

Padre: WAIKIKI BEACH
Madre: IALMAZ

DRIVER: Giampaolo Minnucci
TRAINER: Jori Turja
LAD: Lina Rostas
Record sulla distanza dei 1600 metri: 1.10.9 al Km.
Record sulla distanza dei 2000 metri: 1.11.9 al Km.(record del mondo)
Dal 18.01.2001 e' il nuovo primatista delle piste italiane sulla distanza del miglio (1.10.9)
Numero di Gran Premi vinti: 33 tra i quali: Derby, Marangoni, Europa, Triossi, Continentale, Nazioni, Encat, Olympiatravet, Lotteria di Agnano (2 volte consecutive: 2000 e 2001), Unire, Giubileo, Turilli, Prix d'Amerique 2001, Locatelli 2001.
3 class. nel Gran Prix d'Amerique 2000.
E' campione del mondo in carica avendo conquistato la prestigiosa World Cup 2000.
Somme vinte al 07.05.2001 £. 5.600.000.000 circa.

Varenne nasce il 26 marzo 1995 nell'allevamento Zenzalino in provincia di Ferrara. E' chiamato cosi' perche' l'allevatore prese spunto dalla strada parigina dove ha sede l'ambasciata italiana. L'allevatore Viani cedette la meta' di Varenne a Jean Pierre Dubois per la cifra di 10 milioni che lo porto' in Normandia. Dopo un anno Varenne torno' in Italia e qui effettuo' la prova di qualifica per essere ammesso a correre e fu acquistato dal sig. Enzo Giordano. Dopo una carriera folgorante, nel maggio del 2000 il 50% della proprieta' del cavallo e' passato al Sindacato Nazionale Agenzie Ippiche per una valutazione complessiva di circa £.7.000.000.000. Dato l'enorme valore del cavallo la proprieta' ha stipulato una polizza assicurativa di £.6.000.000 mensili. Il cavallo ha conquistato il 28.01.2001 il prestigioso G.P. d'Amerique ed e' diventato il cavallo piu' famoso nel mondo trottistico internazionale.
Adesso si prepara a sbarcare in America per farsi conoscere in tutto il mondo. Auguri Capitano!!!!

Dedicato a Milton

Data di nascita: 1977

Nome: Marius Silver Jubilee ribattezzato Milton da Caroline Bradley

Padre: MARIUS
Madre: EPAULETTA

Nella specialita' del salto ostacoli e' l'unico cavallo al mondo ad aver vinto in carriera 1.129.701 sterline (pari a poco piu' di 3 miliardi e mezzo di lire), stabilendo la vetta massima nel 1989 con 206.729 sterline (circa 600 milioni di lire). Dal 1986 al 1991 e' stato il cavallo che in GranBretagna ha stabilito il record di somme vinte. Da non dimenticare sono inoltre le dodici autovetture Volvo station wagon e una Mercedes vinte strada facendo. E' stato il primo cavallo in Europa ad aver vinto per due volte (oltretutto consecutive, nel 1990 e nel 1991) la Coppa del Mondo Volvo.
Il grande Nelson Pessoa ha dichiarato: "Il binomio John Whitaker - Milton e' la piu' forte combinazione tra cavallo e cavaliere di tutti i tempi". Ed in effetti, raramente sono esistiti cavalli e cavalieri che insieme hanno riunito doti tecniche e agonistiche cosi' elevate come nel caso di questo stupefacente binomio.
L'addio ufficiale alle competizioni agonistiche Milton lo da' nel dicembre del 1994 nella migliore occasione possibile: cioe' durante il concorso internazionale di Olympia, a Londra, davanti al suo pubblico. Quindi viene riaccolto dai verdi paddock di casa Whitaker, Milton e' alla vigilia dei diciotto anni, e' ancora in piena forma, e con un certo risparmio avrebbe potuto continuare a gareggiare ancora per almeno una stagione: aver deciso per il suo ritiro e' stato un gesto di grande rispetto da parte di chi tanto ha ricevuto da questa leggenda vivente.

Curriculum di Milton:

Campionato d'Europa
2 ind. 1 sq. San Gallo - 1987
1 ind. 1 sq. Rotterdam - 1989
5 ind. 2 sq. La Baule - 1991

Campionato del Mondo
2 ind. 3 sq. Stoccolma - 1990

Coppa del Mondo
5 ind. Parigi - 1987
8 ind. Goteborg - 1988
2 ind. Tampa - 1989
1 ind. Dortmund - 1990
1 ind. Goteborg - 1991
2 ind. Goteborg - 1993

Olimpiadi
14 ind. 7 sq. Barcellona - 1992
Black Beauty

Genere: AVVENTURA
Anno: 1994
Regia: Caroline Thompson
Attori: Sean Bean, David Thewlis

Trama:
Black Beauty, tratto dal romanzo di Anna Sewell, dalla sua pubblicazione nel 1877 rappresenta una delle storie d'animali più amate in tutto il mondo. La vicenda viene narrata dall'eroe protagonista, uno straordinario cavallo nero con una stella bianca sulla fronte, le cui vicende gioiose e drammatiche lo conducono dalla vita idilliaca di campagna alle strade lastricate di Londra.


National Velvet

Regia: Clarence Brown
Attori: Elizabeth Taylor, Mickey Rooney, Anne Revere, Angela Lansbury, Donald Crisp
GB 1944

La storia appassionante di Velvet Brown, una ragazzina che vince un cavallo da corsa ad
una pesca di beneficenza e, con l'aiuto di un allenatore, un timido ex-fantino, diventa
una campionessa. La famiglia riunisce i propri soldi e li utilizza con orgoglio e gioia
per iscrivere Velvet alla grande e prestigiosa Corsa Nazionale. Ma nessun fantino riesce a
montare il cavallo e allora Velvet si traveste da uomo e guida alla vittoria il suo
destriero.

'Una corsa sul prato'...un film ancora attuale

(International Velvet)

Regia: Bryan Forbes
Sceneggiatura: Bryan Forbes dal racconto di Enid Bagnold
GB 1978
Attori: Tatum O'Neal, Nanette Newman, Anthony Hopkins, Christopher Plummer

Un orfana ostile si trasforma in un'amazzone internazionale. Forbes tenta di fare un seguito del successo del 1944 con Elizabeth Taylor. La giovane Tatum interpreta la nipote di Velvet Brown, la Elizabeth Taylor della prima pellicola.

Raimondo D'Inzeo

Raimondo D’inzeo è nato a Poggio Mirteto (Rieti) il 7 febbraio 1925. Ha rappresentato i colori azzurri in Coppa delle Nazioni per ben 101 volte negli anni che vanno dal 1947 al 1981.

RISULTATI AGONISTICI
Individuale:
1955 Aquisgrana - Medaglia d’argento Campionato del Mondo con Merano
1956 Aquisgrana - Campione del Mondo con POSILLIPO
1956 Olimpiadi di Melbourne - Medaglia d’argento con MERANO
1960 Olimpiadi di Roma - Medaglia d’oro con Posillipo
1960 Venezia - Campione del Mondo con GOWRAN GIRL
1962 Londra - 4 Class. Campionato d’Europa con Posillipo
1963 - 1 Class. Gran Premio di Aquisgrana
1966 Buenos Aires - Medaglia di bronzo Campionato del Mondo con BOWJACK
1968 Roma - Campione Italiano con BELLEVUE
1969 Hickstead - 5 Class. Campionato d’Europa con Bellevue
1970 Roma - Campione Italiano con Bellevue
1971 Palermo - Campione Italiano con FIORELLO II

Squadra:
1952 Aquisgrana - 1 Classificati Coppa delle Nazioni (Raimondo D’Inzeo, Piero D’Inzeo, Salvatore Oppes)
1956 Olimpiadi di Stoccolma - Medaglia d’argento (Raimondo D'Inzeo con Merano, Piero D'Inzeo con Uruguay, Salvatore Oppes con Pagoro)
1960 Olimpiadi di Roma - Medaglia di bronzo (Raimondo D'Inzeo con Posillipo, Piero D'Inzeo con The Rock, Antonio Oppes con The Scholar)
1964 Olimpiadi di Tokyo - Medaglia di bronzo (Raimondo D'Inzeo con Posillipo, Piero D'Inzeo con Sunbeam, Graziano Mancinelli con Rockette)
1972 Olimpiadi di Monaco di Baviera - Medaglia di Bronzo (Raimondo D'Inzeo con Fiorello, Graziano Mancinelli con Ambassador, Vittorio Orlandi -con Fulmer Feather Duster, Piero D'Inzeo con Easter Light)

Fotografia: Raimondo D'Inzeo su Posillipo mentre alle Olimpiadi del 1960 si apprestano a vincere la medaglia d'oro individuale; foto tratta dall'archivio storico della F.I.S.E.
Federico Caprilli

(sunto biografico e immagini tratte dal sito www.mrhorse.it)
Federico Caprilli nacque a Livorno l'8 Aprile del 1868. Nel 1881, a 13 anni, fu ammesso al Collegio Militare di Firenze. Nell'autunno del 1886 fu ammesso alla Scuola Militare di Modena, come allievo nell'arma di cavalleria. Nell'agosto del 1888 fu nominato Sottotenente nel Reggimento Piemonte Reale Cavalleria e nell'autunno fu comandato a frequentare il corso di equitazione alla Scuola di Cavalleria di Pinerolo. Incredibile a dirsi, ma sia a Modena che a Pinerolo, Caprilli fu classificato cavaliere mediocre, nonostante la sua manifesta volonta'  di imparare e di distinguersi. Concluso Pinerolo, raggiunse il suo Reggimento a Saluzzo. Nel 1890 comincio' a cogliere i primi allori con un nuovo cavallo irlandese di nome SFACCIATO. Nel 1891, in seguito ai suoi successi sportivi, Caprilli fu destinato al Corso magistrale di Pinerolo. E' in quegli anni che Caprilli divenne veramente un grande istruttore e un caposcuola e fu proprio a Parma che scrisse i primi articoli per esporre i suoi concetti sul nuovo sistema di equitazione. Nel settembre del 1901, Caprilli fu promosso Capitano in Genova Cavalleria e nell'anno successivo, ebbe il comando del secondo squadrone. A Gallarate, si preparo' per partecipare al grande concorso ippico internazionale che ebbe luogo a Torino nel giugno 1902. Ormai i principi della nuova equitazione si stavano diffondendo fra gli ufficiali italiani. Caprilli non ebbe fortuna nel concorso di Torino e non consegui' il successo che avrebbe meritato. Tuttavia, fra i cavalieri italiani, fu il primo classificato e guadagno' il premio d'onore dell'Imperatore di Germania. Vinse una gara di estensione superando i 6 metri e 50, ma non supero' nell'elevazione un 1 e 70. Poco dopo sullo stesso campo, in una gara privata, supero' due metri e otto, battendo il record mondiale di allora. Nel marzo 1904 Caprilli, dal Reggimento Genova Cavalleria, fu trasferito alla scuola di Pinerolo, chiamatovi dalla fiducia del generale Berta che fu il suo grande sostenitore, sia da comandante della scuola, sia da generale ispettore della cavalleria. L'equitazione italiana deve alla lungimiranza del generale Berta se, a cominciare da quegli anni, si affermo' brillantemente nel mondo, poiche' fu a Pinerolo e a Tor di Quinto che Caprilli pote' forgiare numerose schiere di allievi, dai quali scaturirono grandi cavalieri e valenti istruttori. Caprilli si era fatto costruire una minuscola casa presso il campo ostacoli di Pinerolo: tre boxes per i cavalli a pianterreno con due stanzette per la selleria e per l'attendente. Il piano sovrastante, al quale si accedeva da una scaletta esterna, era composto da un piccolo salotto-studio, da una camera da letto, da un bagno e da un ripostiglio.
Nel 1905-1906 Caprilli fu direttore del nuovo corso. Fu quello un corso veramente fortunato perche' ebbe la ventura di avere quel grande caposcuola, dall'inizio alla fine, come direttore.
Nell'ottobre 1906, Caprilli si trasferi' a Tor di Quinto per continuare con i suoi ufficiali allievi il corso interrotto, alla fine del mese di giugno, a Pinerolo. Nella primavera del 1907 vinceva a Roma il primo premio del primo campionato del cavallo d'arme disputato in Italia.
Nonostante che tutto sembrasse sorridergli nella vita, fama di caposcuola, successi sportivi, amore di belle donne, le condizioni della sua salute sembravano alquanto preoccupanti. Nel maggio del 1907, a Pinerolo, dov'era rientrato dopo Tor di Quinto, mentre montava in maneggio, svenne. Nell'estate del 1907, ebbe come il presagio della sua prossima fine. Al termine di una conversazione con il tenente Ricci-Capriata, che gli confidava di aver fatto testamento durante una grave malattia, preso un foglio di carta e una matita, scrisse le sue ultime volonta'. Ai primi di ottobre del 1907 ebbe inizio, a Pinerolo, il nuovo corso 1907-1908 di sottotenenti allievi sotto la sua direzione. Ormai tutte le autorita' militari riconoscevano il grande contributo che aveva dato all'equitazione italiana e percio' unanimi furono i consensi per promuoverlo a scelta al grado di maggiore. Questa meritata ricompensa al suo immenso lavoro ed alla sua grande volonta', stava per essere decretata, quando la morte lo colse, improvvisa, fra lo sbigottimento e l'angoscia di tutti. Il 5 dicembre 1907, Caprilli si alzo', come al solito prestissimo. Disse che doveva recarsi a Torino ma che sarebbe rientrato in serata. Verso le cinque, ando' alle scuderie del Cav. Enea Gallina, per vedere i nuovi cavalli da lui acquistati in Irlanda. Gli piacque un morello e volle montarlo. Caprilli sali' in sella e, al passo, imbocco' via Morosini. Poi mise il cavallo al trotto raccorciato e prosegui' verso la piazza d'armi, fino all'angolo di via Montebello. Ma qui, improvvisamente, barcollo' e precipito' dalla sella a capofitto. Gallina, che lo seguiva con lo sguardo, fu l'unico testimone oculare di quella caduta. Da una tremenda frattura alla nuca, usciva un filo di sangue che rigava i folti e duri capelli castani e il collo taurino. Trasportato in casa Gallina e disteso su un letto, non riprese piu' conoscenza. Fu assistito tutta la notte dai tenenti Ricci-Capriata e Ubertalli, subito accorsi da Pinerolo. Poco dopo le sette del 6 dicembre, Caprilli, non ancora quarantenne, mori'.


La vera storia di Furia

Furia e' nato in un podere del Missouri, in cui originariamente era stato chiamato Highland Dale. Ralph McCutcheon comincio' ad addestrarlo per l'omonimo film quando Furia aveva 18 mesi. La famosa serie televisiva 'Furia' in cui Peter Graves interpretava 'Jim' e Bobby Diamond interpretava suo figlio 'Joey' venne trasmessa dalla NBC tutti i sabato mattina, dal 1955 al 1960. Nel 1959 venne intitolata 'Brave Stallion' e ritorno' sugli schermi della NBC dal 1960 al 1966. Durante il tutto questo tempo, Furia ha interpretato ruoli in altri film. Furia aveva 26 mesi quando recito' in 'Black Beauty'. Ebbe una parte anche in 'Gypsy Colt', pellicola in cui dovette effettuare molti 'trucchi'. Ma, a quel punto, il Sig. McCutcheon lo aveva ormai ben addestrato ed il cavallo si comporto' effettivamente molto bene. Il suo seguente ruolo fu quello dello stallone nero nel famoso film 'Il gigante' con James Dean ed Elizabeth Taylor. Furia fu attore in 'Vento selvaggio' e 'Il ritorno di Wildfire' ed ebbe ruoli di ospite nella serie TV 'Lassie' e 'Il mio amico Flick'. Furia aveva una personalita'  piuttosto vivace ed amava essere al centro dell'attenzione. Gradiva essere docciato dopo le scene particolarmente faticose (fa caldo nella California!), per poi rotolarsi subito dopo nella polvere. Cio', naturalmente, significava che per la sua scena seguente, avrebbe dovuto essere nuovamente docciato (e tenuto fermamente con la lunghina in modo da non farlo nuovamente rotolare!). Furia ha avuta problemi polmonari per la maggior parte della sua vita. Il fieno di Furia veniva sempre bagnato prima di essergli dato e questo lo aiutava molto.
Furia ha vinto il Patsy Awards (L'Oscar per gli animali attori) nel 1955 per 'Gypsy Colt', e nel 1958 per il film 'Vento selvaggio'. Furia visse per un po' nelle scuderie di Van Nuys, in California, quindi venne trasferito nel Sand Canyon, nella zona di Santa Clarita, sempre in California. Furia ed il sig. McCutcheon si ritirarono infine in questo ranch dove il Sig. McCutcheon mori' e cosa successe a Furia dopo questo fatto?
Nel libro di Toni Helfer 'The gentle jungle' la scrittrice racconta di un vecchio cowboy che vuole fare accoppiare la sua cavalla con lo stallone Appaloosa di Toni. Il cowboy offre in cambio uno stallone nero. Qualche giorno dopo il vecchio cowboy si reca al ranch della scrittrice e dal suo rimorchio scende un vecchio stallone patito e magro che collassa improvvisamente a terra. Al ranch si prendono cura di lui e cercano di farlo ristabilire. Parecchi mesi dopo quando lo stallone era in buona forma Toni provo' a salirgli in groppa per vedere se fosse possibile montarlo. Non c'era alcun problema, anzi Toni scopri' anche che lo stallone era in grado di eseguire vari 'trucchi'. Toni chiamo' il vecchio stallone nero King ma non sapevano nulla della sua storia precedente.
Un vecchio stuntman di Hollywood un giorno si reco' in visita al ranch di Toni dopo aver osservato i cavalli nei paddocks improvvisamente torno' al ranch correndo per chiedere a Toni dove avesse preso quello stallone nero. Toni gli racconto' tutta la storia e lui gli disse che quello era Furia, come avevano potuto non riconoscerlo? Cosi', secondo questo racconto Furia trascorse gli ultimi anni della sua vita in modo felice, ma passo certamente tempi difficili chissa' dove, prima di arrivare nel ranch di Toni.
Trigger!!

Il suo nome originale era Golden Cloud (nube dorata) ed era un orgoglioso stallione palomino. Era un attore ancora prima di assumere il ruolo del cavallo di Roy Roger. Golden Cloud ha interpretato il ruolo del cavallo che Lady Marian ha montato nel film 'Le avventure di Robin Hood'. In 1938, Golden Cloud ha interpretato per la prima volta il ruolo di Trigger nel film 'Washington cowboy', in cui Roy Rogers interpretava un cowboy di Washington, DC. Fu l'inizio di una collaborazione che duro' tutta la vita. Roy amava cosi' tanto questo cavallo che lo compro'. Trigger era un cavallo facile nonostante fosse uno stallone. Era intelligente ed effettuava i suoi trucchi davanti alle telecamere senza alcun problema. Non era certamente timido! Trigger era anche veloce, ecco perche' Roy Rogers decise di chiamarlo cosi'. Roy e Trigger hanno fatto relativamente pochi film ed hanno partecipato a show televisivi. Quando Trigger fu piu' anziano ed ando' 'in pensione', suo figlio, Trigger junior, prese il suo posto. Trigger trascorse una vita lunga e felice e quando mori' aveva quasi 30 anni.